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Scambio di Coppia

Una cena particolare...1 parte


di Royyyy
26.05.2023    |    16.057    |    3 9.3
"Apro l’auto e stavolta Laura e Roberta si posizionano dietro e nonostante Sandro faccio lo scemo facendo finta di passare anche lui dietro in mezzo alle 2..."
Ciao eccomi qui, sono passati diversi anni dal racconto di gioventù “Vancanza in Tunisia” adesso ho 28 anni e non sto più con la splendida Laura ma sono felicemente single.
Il lavoro, gli studi, le esperienze della vita ci hanno allontanato e portato su strade diverse; oramai io lavoro stabilmente al Nord e la mia Laura, anzi ex Laura ha preso il largo, fa la hostess per una nota compagnia di Crociere.
Ogni tanto ci sentiamo per i rispettivi compleanni e feste comandate ma sono passati anni dall’ultima volta che ci siamo visti.
In settembre 2009 ricevo una telefonata da uno strano numero dall’estero:
“Ciao Royy sono Laura, domani attracco a Genova rimango un solo giorno dai vediamoci per una cena”
Era venerdì sera e non potevo assolutamente mancare a quell’occasione e poi avevo davvero piacere di vederla anche se sapevo che non sarebbe successo nulla.
Così fù, ci incontrammo e come due buoni amici cenammo e ci raccontammo gli anni di vita trascorsi l’uno lontano dall’altro.
Laura era diventata ancora più bella, una vera e propria donna, capelli lunghi color rosso mogano con venature ramate, con una stupenda frangetta squadrata come si porta adesso, un vestitino a tubino nero modello hostess, tacchi non troppo lunghi ed un filino di trucco come piace a me.
Quella sera tra noi non successe nulla purtroppo, non so se per colpa mia o perché era meglio che non succedesse ma parlammo tanto e di tante cose e ovviamente anche dei miei racconti:
“Ne hai scritti altri di racconti?” Mi disse Laura
Ed io:
“Avrei voluto ma dopo un anno ci siamo lasciati” e le sorrisi…
E lei guardandomi negli occhi mi rispose:
“Ma di quella cena??? non hai scritto più, ricordo che volevi farlo”
Vidi nei suoi occhi un lampo di fuoco e passione e per un solo secondo sembrò che non ci fossimo mai lasciati ma presto tutto tornò come prima e quella luce si spense subito.
“Ma no, sai che non lo ho fatto e poi te ne avrei parlato prima di farlo; non avrei mai scritto qualcosa su di noi senza dirti nulla: sai come sono fatto”
Lei mi prese la mano sul tavolo, si alzò e avvicinandomi a me mi diede un bigliettino da visita con il numero di cellulare, che già avevo, ed un indirizzo di posta elettronica, sussurrandomi:
“Voglio che scrivi il racconto di quella sera e me lo mandi per mail, così quando sono triste penso a quando ero felice con te”
Si allontanò per andare in bagno e così potei ammirarla in tutto il suo splendore; mentre percorreva il lungo corridoio che la separava dalla toilette, vedevo persone dai 15 agli 80 anni che giravano lo sguardo per osservarla mentre cavalcava il pavimento.
Mi ribollì il sangue per la gelosia ma forse era solo la rabbia di aver lasciato che quella ragazza spettacolare potesse essermi scappata via……..
È la prima settimana di Settembre, ultimi giorni di vacanza prima di riprendere in mano i libri dell’ Università.
Giù in Campania, dove ero prima di trasferirmi, fà ancora caldo molto caldo, abbiamo deciso di andare a cena in noto ristorante della zona con una coppia di amici: Sandro e Roberta.
Lei è una carissima amica di Laura dall’infanzia mentre Sandro è il suo nuovo ragazzo da qualche mese.
Laura è molto felice di quella cena perché per un motivo o per un altro non si vedevano da diverso tempo.
Ma più che felice è anche particolarmente eccitata e mentre sta preparandosi per la cena inizia a parlarmi di Sandro:
“Sai Royy, Sandro è proprio un bravo ragazzo, oltre ad essere molto carino, non fa altro che riempire Roberta di regali e poi si vede che le vuole proprio bene. Roberta è stata proprio fortunata ad incontrarlo, pensa che la sera che lo ha conosciuto in quel locale c’ero anche io con Roberta e per tutta la sera lo abbiamo mangiato con gli occhi ”
Un po’ infastidito per questa sviolinata un pò inopportuna rispondo freddamente:
“Potevi metterti tu con lui!!” e continuo a insaponarmi il volto con la schiuma da barba.
Laura capisce e spegnendo il phon ancora con i capelli umidi si avvicina a me.
È stupenda, in accappatoio bianco, un pò corto e infeltrito dai tanti lavaggi, che mette in risalto le sue splendide gambe ancora abbronzate e poi quel profumo misto di donna e di bagnoschiuma che mi fa impazzire.
Non curante di quello spettacolo continuo a rasarmi, quando lei con il braccio sinistro mi ferma la mano e mi sussurra all’orecchio:
“Io sto con te e basta”
In un secondo l’accappatoio che era solo tenuto dalla sua mano si apre di pochi centimetri giusto il tempo di godere di uno vista inaspettato: si è depilata facendosi il biscottino, un ciuffetto rettangolare saliva dalle grandi labbra fino ad arrivare al pube.
Un brivido non so se per la visione o per la lingua di Laura che ha sfiorato il mio orecchio, mi percorre tutto il corpo lasciandomi quasi immobile.
Sto quasi per tagliarmi e mi ci sono voluti alcuni secondi per riprendermi e dirle:
“Mhhh vedo che abbiamo fatto il biscottino, forse è per Sandro” e dolcemente con le mani ancora bagnate accarezzo quei cm di pelo così perfettamente squadrati.
Mi becco da Laura un sonoro:
“Cretino!!!”
E subito si allontanòasculettando come solo lei sa fare.
Sono le 20:00, come sempre in ritardo e dobbiamo ancora raggiungere Roberta e Sandro al ristorante per le 21, così acceleriamo i preparativi.
Io mi vestio sobriamente, nulla di particolare un bel jeans attillato come piace a Laura, stivaletto nero per essere un po’ più alto del mio metro e 77 cm e camicia nera e giacca. Insomma sportivo ma anche elegante o almeno così credevo.
Sono di là in bagno che finisco di pettinarmi e dallo specchio posso scorgere la preparazione di Laura.
Ha deciso di mettersi in tiro alla grande, già il pomeriggio era stata dal parrucchiere, adesso è li seduta ai piedi del letto con i suoi lunghi capelli neri scalati leggermente dietro.
Non indossa calze, così che le sue cosce possano dare maggior risalto, un perizoma semplice e un reggiseno a balconcino ovviamente abbinato facevano capolinea:è un incanto vederla prepararsi e mettersi in tiro.
Per l’occasione vuole agghindarsi in maniera sublime, data l’aria fresca dell’estate ha optato per un vestito da sera nero, lungo fino alle caviglie, ma con scollatura e spacco laterale.
Le bretelline sono quasi inesistenti, si allungano morbidamente sopra i seni, prima di cedere il passo alla leggerissima stoffa che avrebbe avuto il compito di coprire il suo corpo fantastico.
L’abito è aperto anche dietro e con le spalline trasparenti rende la schiena di Laura completamente nuda, infine scarpe con tacco non altissime ma ugualmente sexy.
Il tutto condito con il classico trucco leggero di Laura che le dona quell’aria sbarazzina da ragazza ma con una forte essenza di donna e femmina.
Siamo pronti finalmente, raccolgo le ultime cose portafogli, orologio e chiavi della macchina e io e Laura ci incrociamo in corridoio così la vedo finalmente pronta venire verso di me, sorrideva, sapeva di essere tremendamente sexy.
Cammina verso di me e ad ogni movimento deve portare la mano al petto per impedire alle sue tette di saltar fuori dal vestito.
La osservo meglio e mi rendo conto che è semplicemente incantevole, il vestitino spiegazzato e ancora non sistemato, due cosce ben tornite e abbronzate, i suoi lunghi capelli scuri leggermente mossi sul viso nel quale spendono i suoi due grandi occhi verdi.
Le labbra non troppo carnose sono un invito ad essere baciate, insomma una vera dea, una irresistibile e attraente creatura della quale era impossibile non sortire il fascino.
Rimango impietrito e immobile per una seconda volta, mi passa davanti, si avvicina e avvinghiandosi mi da un bacio con la lingua.
Sento le sue tette premere sul mio petto ed un pò per il bacio, un pò per le tette ho un’erezione istantanea.
Forse Laura la percepisce attraverso la patta dei jeans perché stringendomi le mani al sedere avvicina il mio bacino al suo e mi dice:
“Mhhh quasi quasi disdico e chiamo Roberta“ e allontanandosi sghignazzando:
“Ti piacerebbe vero, dai andiamo! Allora dai, non rimanere lí impalato abbiamo solo 30 minuti per arrivare al locale”
Giusto il tempo di riprendermi per quella visione e le dico:
“Voglio sperare che non hai finito di sistemarti, ti balla tutto li davanti ”
“Si si, padrone“
Un pò sbuffando ed infastidita si sistema bene il reggiseno così che il vestito potesse meglio contenere le tette.
Guardandola negli occhi vedo una strana luce in lei, si percepisce che è euforica ed eccitata.
Mi precipito alla porta per iniziare a chiamare l’ascensore e guadagnare qualche minuto, ma mi accorgo che l’ascensore è già al mio piano così rientro in casa per spegnere le ultime luci, inserire le chiavi nella toppa della porta e chiamare Laura che a causa del buio non vedo da nessuna parte.
“Laura ma dove sei? Dai facciamo sempre tardi“
Eccola, finalmente la vedo, tutta pronta e preparatissima per uscire, avvicinarsi a me, per uscire Laura è costretta a passarmi davanti creando un gioco di incastro con me che appoggiato alla porta di ingresso me la sento strusciare sul mio cazzo.
“Dai Laura che fai, è tardi non possiamo sempre fare queste figure”
E lei:
“Si hai ragione ma proprio non ci passo, non è colpa mia” e con la mano indica il mio cazzo.
“Hai visto anche tu, bisogna farlo sgonfiare“ Sorridendo mi sussurra all’orecchio mentre mi tiro la porta di casa e cerco di chiudere con le chiavi.
Ma neanche il tempo di fare due mandate alla porta che con un movimento felino Laura si piega in avanti e coperta dal semi buio del pianerottolo è lì in ginocchio che mi ha già slacciato la patta dei pantaloni.
In un attimo le sue voraci mani hanno aperto i pantaloni ed hanno anche liberato dagli slip il mio cazzo che svetta fuori dalla patta.
Senza preamboli o preliminari Laura inginocchiata oscenamente sul pianerottolo della nostra casa ha ingoiato tutto il mio cazzo ed inizia un sublime ma repentino pompino:
“Laura ma che fai, dai potrebbero vederci, se la signora di fronte apre la porta come facciamo, dai staccati non è il momento”
Laura ingoia il mio uccello per altre due volte e dopo aver mugugnato un pò mi disse:
“Mhhh, vorrei smettere ma se non togli la mano dalla mia testa come faccio”
E subito si rifionda sul mio cazzo.
In effetti non me ne sono accorto ma mentre il mio cervello diceva di smettere, la mia mano appoggiata dolcemente sulla sua nuca le dettava i tempi.
“Sei proprio una porca, dai continua” Le dico e con la mano destra mi intrufolo nella scollatura del suo abito per toccarle le tette.
La posso vedere attraverso lo specchio posizionato all’ingresso, è piegata con le cosce aperte, con una mano accompagna l’abile lavoro di bocca mentre con l’altra mi stimola le palle.
Mi accorgo anche che non porta nulla sotto il vestito nonostante la avessi vista prima indossare un perizoma nero.
Così sotto al vestito è completamente nuda, a parte il reggiseno all’interno del quale avevo già messo una mano.
Laura infatti successivamente, mi disse che la gentilissima commessa che le aveva venduto il vestito, aveva dichiarato la totale incompatibilità di tale indumento con qualsiasi capo di intimo e così aveva pensato di togliersi il perizoma prima di uscire: che troia la mia Laura.
Mi piego ancora ulteriormente, inginocchiandomi quasi con lo scopo di passare la mia mano dalle tette alla sua fica.
È completamente bagnata e non ho difficoltà ad inserire l’indice dentro. Mentre sono piegato, le spingo il mio cazzo sempre più in gola fino a farla mugulare più forte, non so se per la spinta o per il mio dito che ha in fica.
È fantastica, di solito mi fa godere con dei pompini certosini, sa che mi piace vederla in faccia mentre lentamente sale e scende sul mio cazzo, vedere i suoi capelli muoversi sinuosamente a ritmo delle sue pompate, alternare leccate a ingoiate, sentire i suoi mugolii soffocati in gola dal mio cazzo. Invece ora è diverso, è una sorta di sveltina, lo succhia forsennatamente come se non avesse mai visto un cazzo.
Sto quasi per venire quando sento chiamare l’ascensore, pochi secondi di lucidità e capisco che c’e’ qualcuno a piano terra che lo ha chiamato e forse sta salendo.
“Dai, Laura fermati, sta salendo qualcuno, ci possono vedere attraverso la finestrella dell’ascensore, dai ci conoscono tutti nel palazzo”
Un ultima leccata e Laura con la faccia di una bambina a cui le è stato tolto il giocattolo si rialza e frettolosamente tenta difficilmente di far rientrare il mio cazzo nelle mutande attraverso la patta dei pantaloni.
Un po’ affannati e dopo esserci frettolosamente sistemati ci avviamo all’ascensore quasi per vedere la faccia della persona che ha disturbato il mio divino pompino. Sento l’ascensore fermarsi al piano inferiore, rumore di porta che si apre, rumore di porta che si chiude e poi silenzio.
Scampato il pericolo, l’ascensore si è fermato un piano sotto al nostro, come un pazzo in preda ad un raptus con una mano tento di riaprirmi la patta dei pantaloni e con l’altra mi avvicino a Laura e la invito a terminare il lavoretto che aveva iniziato.
Laura scansa la mano dal suo collo e con la stessa chiama l’ascensore dicendo:
“E’ tardi sono 20:30 dovevamo essere già sotto casa di Sandro e Roberta” E saltellando rientra in casa per poi uscire dopo pochi secondi con il perizoma in mano dicendo:
“Mhhh forse è meglio che le rimetto mi sa che te ne sei accorto”
Ed io:
“Forse è meglio!! Cammina dai”
Ancora un pò sconvolto ci dirigiamo in fretta sotto casa di Sandro e Roberta con circa 20 minuti di ritardo, classico squillo sul cellulare e dopo 5 minuti finalmente li vedo uscire insieme dal portone mano nella mano.
Sandro indossa un pantalone classico da ufficio, camicia a righe modello slim di quelle che esaltano il fisico e avvolto sopra le spalle un maglioncino di filo, stile figlio di papà; non ricordavo fosse così alto forse 1 ,85 e comunque sicuramente è un bel ragazzo.
Ma è quando vidi Roberta che rimasi abbagliato dalla sua bellezza: lei è una splendida rossettina con occhi verdi scuro e una bocca leggera e sensuale.
Non molto alta, statura normale per una ragazza 1,60 circa ma con i tacchi faceva la sua porca figura.
Conoscevo già Roberta, avevo già ammirato il suo corpo al mare ed in particolare il suo seno, aveva un seno abbondante tenuto a bada da un leggero maglioncino viola a collo alto che però lasciava disegnate le sue prorompenti tette.
Il suo bel culo è fasciato da una stretta gonna longuette nera, che mette in risalto le sue generose curve e fa intravedere maliziosamente il bordo del casto slip che indossava.
Nonostante fosse vestita in modo molto semplice e avesse una faccia da bravissima ragazza viene proprio da spogliarla con gli occhi: una ragazza con la faccia da angelo ma il fisico da porca: uno spettacolo insomma.
Io e Laura usciamo dall’auto per i classici saluti: calorosa stretta di mano tra me e Sandro e classici bacetti sulle guance tra femminucce e maschietti.
Ma nel salutare Laura, Sandro esclama:
“Complimenti sei davvero in tiro, vedi che stasera non esci per andare a caccia di uomini, non vorrai mica farci litigare e fare a botte con qualche balordo che ti molesta”
E abbracciandosi si salutano.
Laura subito ribatte:
“Non ti preoccupare so mettere a posto i mandrilloni come te, anzi visto che fai tanto lo spiritoso vieni dietro con me, così se fai ancora il cretino ti sistemo io per le feste. E poi Roberta soffre l’auto e va a finire che ci rovina la serata come l’altra volta”
Leggo negli occhi di Roberta un pò di fastidio per la troppa confidenza che i due dimostravano.
Infatti nell’entrare in macchina Laura e Sandro iniziano a spingersi con il bacino come per fare a gara a chi entrava prima in auto. Laura ha la meglio e con una gomitata allo stomaco si intrufola per prima in auto, ma nel farlo inevitabilmente finisce per strusciare il suo bel culo sul pacco di Sandro.
Come se non bastasse Laura, nel sedersi fece inopportunamente salire la gonna mettendo in mostra le sue cosce abbronzante.
Il locale dove abbiamo prenotato è un locale un pò fuori mano ma molto carino e con un ottimo panorama quindi impiegamo una buona mezzora per raggiungerlo e durante il tragitto parliamo e scherziamo del più e del meno.
Finalmente ci sediamo, una serata calda con l’aria frizzante, la tavola apparecchiata fuori sulla terrazza in una sorta di giardino con vista mare; iniziamo ad ordinare: antipasto, primo e secondo: il tutto condito con un bel vino rosso 13,5 gradi.
Le ragazze continuano a parlare, scambiarsi inciuci, gossip, segreti sussurrati nelle orecchie e io e Sandro invece parliamo di calcio, lavoro e di come fosse piacevole quella serata.
C’è sempre stata un po’ di sana sfida tra le ragazze sin da bambine, dovuta alla diversità di carattere: Roberta era sempre stata più brava a scuola, anche a casa non aveva mai dato problemi, era reputata la classica brava ragazza ed anche negli amori la sua vita era stata caratterizzata da poche storie, tutte serie e lunghe e pochissimi valzer di ragazzi e fidanzati.
Ben diversa invece la mia Laura sempre in bilico a scuola con promozioni sofferte, sempre casini a casa ed in strada e soprattutto tanti fidanzati prima di me.
Anche i loro fisici erano completamente diversi.
Laura magra, con un fisico asciutto e atletico, un culetto da modella, una bella terza scarsa di seno e soprattutto sempre abbronzata.
Roberta alta un metro e 60 circa con un bel fisico mediterraneo, un bel culone alto, belle cosce tornite e soprattutto una 4 abbondante di reggiseno.
Sandro continua ad essere il nostro sommelier e chissà perché finisce sempre con il riempire prima il bicchiere di Laura che oramai è evidentemente un pò brilla; Roberta ha smesso di bere già al primo piatto mentre io con moderazione seguo il susseguirsi dei brindisi.
Si è fatto abbastanza tardi ed il ristorante inizia a svuotarsi e rimaniamo quasi soli
Continuiamo con un giro di dolci, liquori, caffè e ammazzacaffè; l’alcool inizia a fare il suo effetto e tra una risata ed un brindisi il discorso finisce inevitabilmente sul sesso: storie di ex, paragoni con fidanzati e fidanzate di amici, luoghi comuni sulle dimensioni dei ragazzi di colore ect ect.
Laura e Roberta si alzano per andare in bagno: Laura a causa dell’alcool ondeggia più del solito, ogni passo ancheggia paurosamente il suo bellissimo culo, la stoffa leggera del vestito che indossa scende morbidamente sulle sue forme e mette in risalto il culo.
Roberta invece cammina più sicura e dritta ma è un incanto anche lei.
Oltre ai camerieri, anche Sandro rimane abbagliato da quello spettacolo tanto che in segno di scherzo gli passo più volte la mano davanti agli occhi e gli dico:
“Spero stai guardando il culo della tua ragazza vero? ” E lui mi risponde:
“ Certo che si, allora mi sa che guardiamo tutti e due la stessa cosa?“
E ci mettiamo fragorosamente a ridere.
Sandro era simpatico, andavamo d’accordo ma non mi piaceva molto, aveva sempre quell’aria da furbetto e non riuscivo mai a capire cosa stesse pensando e cosa avesse in mente.
È tardi, chiediamo il conto, ci offrono un ultimo giro di limoncello e così ci incamminiamo verso la nostra auto.
Laura e Sandro sembrano i più alticci tra noi, ma anche Roberta non è completamente sobria, l’unico in grado di guidare e di non rischiare punti sulla patente sono io.
Apro l’auto e stavolta Laura e Roberta si posizionano dietro e nonostante Sandro faccio lo scemo facendo finta di passare anche lui dietro in mezzo alle 2 ragazze, alla fine si posiziona di fianco a me.
Stavolta nel salire dietro, tocca a Roberta farci vedere le sue grazie, infatti in un attimo la sua gonna castigata le sale vertiginosamente scoprendo le sue fantastiche cosce.
Roberta:
“Cazzo dai non state tutti a guardare. Ma non avete mai visto delle gambe ”
Roberta imbarazzatissima, subito si sistema ma nel farlo con troppa foga finisce per tirare troppo giù la gonna mostrando così la parte bassa della pancia e parte degli slip che indossava.
Laura, nel frattempo, le sfiora la pancia esclamando:
“Hai proprio un bel monte di venere ma questi - - indicando un piccolo ciuffo di peli che faceva capolinea dagli slip - - ai ragazzi proprio non piacciono, te lo detto un sacco di volte, hi hi hi hi”.
E così dicendo, in un secondo apre a più non posso lo spacco laterale del suo vestito e scansando leggermente lo slip verso il basso ci fece ammirare il suo monte di venere dal quale invece non sporgevano peli.
Scoppiammo tutti in una sonora e fragorosa risata.
Arriviamo sotto casa di Sandro e Roberta cantando e urlando come degli ubriachi e loro ci invitano a salire per un caffè......



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